Arrivati in Valcamonica
dritti dritti al ristorante
una pupa alquanto strabica
ci servì un menu invitante.
Il risotto era parecchio,
la spongada un po’ indigesta:
annaffiamo con stravecchio
tanto domattina è festa!
Qua vivevano i Camuni,
una stirpe millenaria
che ha lasciato le incisioni
sopra ai massi di arenaria.
Tutti dediti alla caccia
con gli Etruschi imparentati
su tenevano le braccia
e parean… superdotati.
Ci spostiamo tutti a Zone
con le gambe già allenate
per scoprire, col fiatone,
i camini delle fate.
Oh, che vista sul Sebino
di tra i monti e il fiume Oglio!
Ma se viene giù il camino
chi ci salverà, Bergoglio?
A Sulzano, un po’ strettino,
porta pioggia e non consiglio
questa notte, ma al mattino
si può prendere il naviglio.
C’è chi prende la navetta
e chi a piedi s’incammina
ma la vista l’è perfetta
anche qui, dalla panchina.
Se qualcuno a un tuffo pensa
e qualcun le foto posta
una nube già s’addensa
e si torna all’area sosta.
Tutti in marcia un po’ alla buona!
Se la gita v’è garbata
vi s’aspetta giù a Bibbona
per goder la baccellata.