“State a vedere che la giustizia di Dio avrà riguardo a quattro pietre, e suggezione di quattro sgherri”. (A. Manzoni, “I Promessi Sposi”, Capitolo VI)
Volevo un inizio sfolgorante per il nuovo giornalino ed ho pensato al Manzoni perché nel suo capolavoro interpreta a meraviglia ciò che abbiamo passato noi in questi ultimi due anni: peste del 1600 uguale pandemia del 2000. La faccenda delle “quattro pietre” poi è suggestiva, anche se ignoro perché il magnifico ristorante di Castiglion Fibocchi abbia questo nome, riconducendomi a una forma di “liberazione”: come Fra’ Cristoforo liquida con coraggio Don Rodrigo, così noi camperisti del TCC alle Quattro Pietre finalmente riusciamo a...gettare la maschera ed a riunirci per il pranzo sociale che l’anno scorso non si era potuto svolgere.
Eccoci dunque, sabato 13 Novembre, sotto un cielo che promette ma per fortuna non mantiene, a sbucciare e castrare castagne con tutta la rabbia repressa dalla forzatura degli arresti domiciliari. Liberi, finalmente, per quanto non si sa, ma intanto qua stiamo! Gli addetti controllano con scrupolo il “grinpasse” per accedere al bellissimo salone in pietra e una volta seduti ai tavoli e “smascherati” qualcuno si riconosce: “Toh, ma sei proprio tu”. Le castagne cotte a puntino condite con vino novello ci danno l’energia per scatenarci nelle danze, con la meravigliosa cantante che ci accompagna (insegnandoci anche qualche passo) e il Presidente che si improvvisa locomotiva del nostro treno dei desideri, che ai tavoli di quelli seri all’incontrario va.
La domenica, 14 Novembre, torniamo tutti seri (o quasi: comunque molto hanno lesionato le corde vocali e perso l’uso dei menischi) in quanto si assiste al bilancio degli ultimi raduni e all’illustrazione del programma per l’anno prossimo. Il Direttivo fa bella mostra sotto un arco di piante verdi, meglio interpretato in seguito da Presidente e signora. Poi partono le libagioni, pranzo delizioso servito impeccabilmente, torta monumentale e spumante a gogò. I saluti sono come sempre un po’ frettolosi, ognuno deve rientrare alla propria magione e, ahimè, riprendere la monotona vita di tutti i giorni; c’è anche qualche batteria che fa i capricci ma alla fine tutto viene risolto nel migliore dei modi.
Che dire, gente? Il grigio l’abbiamo illuminato, ci sono le promesse di rivedersi presto e le premesse per farlo. Arrivederci dunque al prossimo incontro!
P.S. Don Rodrigo era no-vax?
Laura Giorgi